Non molto tempo fa ho avuto modo di conversare con una persona molto saggia, che mi diede alcuni consigli sulle pratiche, le credenze, e in generale il mondo dell'esotersmo, e vorrei condividerli con voi per sapere cosa ne pensate.
Il primo suggerimento che mi diede fu quello di allontanarmi da questo mondo. Perché? Bella domanda. Il fatto è che non ho mai avuto modo di condividere esperienze e dubbi con nessuno, oltre a questa persona (e a voi, ovviamente
), quindi non mi iniziai all'esoterismo in un modo che si suol dire convenzionale.
Il mondo del sovrannaturale mi ha sempre suscitato curiosità, ma i primi approcci li ebbi sette anni fa, in seguito alla morte di mio nonno. Sicuramente avrete già capito quale fu la mia prima esperienza esoterica, ma ve la racconto comunque.
Poco dopo la sua morte, io e mia cugina praticammo una seduta spiritica. Iniziò come un gioco -penso sia così per tutti, a dire il vero. Ma col passare dei minuti l'atmosfera era diventata molto pesante. Le fiamme delle candele si muovevano continuamente e mia cugina piangeva ed io non sapevo come comportarmi. Eravamo piccoli ed ingenui. Insomma, lo spirito, che non era ovviamente quello di nostro nonno, non voleva farci uscire dal "gioco", così chiesi agli Dei di scacciarlo. Subito dopo mi domandai: "ma in quali Dei credo?"
Fatto stà che per un certo periodo successero cose sempre collegate al nome dello spirito, fino a quando tutto non tornò normale di colpo. In seguito ne parlai con la mia famiglia: mi raccontarono alcuni eventi "misteriosi" capitati nel corso degli anni e mi proibirono di avvicinarmi a queste cose.
Tornando al discorso principale: penso che questa persona si riferisse solo ad un certo tipo di esoterismo. Chiamatela magia nera, chiamatela negromanzia.. poco importa. E visto che erano proprio quelle le pratiche che mi interessavano in quel momento, il suo consiglio era sensato. Dopotutto, certe forze è meglio lasciarle stare.
Secondo suggerimento: prima di conoscere gli altri, siano essi spiriti, persone, animali, bisogna conoscere se stessi. Il ché è un po' paradossale perché questo percorso è forse fra i più ardui e duraturi che ci siano. Credo, però, sia vero che prima di affrontare alcune pratiche, sia necessario essere consci dei propri limiti, delle proprie paure e sicurezze, ma soprattutto di ciò che si vuole ottenere realmente. Altrimenti si potrebbe incorre in quei cosiddetti "effetti collaterali indesiderati".
Sempre connesso al punto precedente, mi consigliò di provare ad entrare in contatto coi miei spiriti guida. Purtroppo, però, mi disse anche che per farlo, l'unico modo che conosceva era quello di osservare e utilizzare le ombre -il ché è un po' inquetante, non trovate? Quindi vi chiedo: conoscete un modo per entrare in contatto con gli spiriti guida?
Purtroppo non ho più avuto modo di chiedere consigli a questa persona, quindi il mio repertorio è molto ridotto! Però posso raccontarvi di alcune cose che ho capito da solo.
In questi ultimi anni ho trovato di fondamentale utilità i cristalli. In particolare ho usato il Quarzo Rosa, la Serpentite, l'Occhio di Tigre e l'Alabastro.
Ho anche realizzato un ciondolo il Quarzo Bianco e un altro in Giada raffinata, che io e una persona molto importante utilizzavamo per rimanere sempre connessi. A dire il vero, il funzionamento ha superato le nostre aspettative, perché spesso riuscivamo a capire le nostre emozioni anche a distanze molto elevate, a tal punto che a volte abbiamo fatto fatica a distinguere di chi erano le une e le altre.
Le quattro pietre che ho citato sopra, insieme ad altre che tengo sempre a portata di mano, sono state utili soprattutto in situazioni dolore. Mi ha sorpreso, in fatti, la quantità di energie che le pietre riescono ad immagazzinare.
Io sono un tipo piuttosto emotivo -anche troppo empatico per i miei gusti- quindi soffro facilmente nelle situazioni difficili. In alcuni casi ho cercato di disfarmi delle mie emozioni racchiudendole in oggetti come, per l'appunto, i cristalli. Non sempre ha funzionato, ma in alcuni casi ho ottenuto risultati piuttosto soddisfacenti. Un effetto collaterale di rilevante importanza: disfarsi delle proprie emozioni può essere una soluzione efficace in momenti davvero critici (non intendo esemplificare), ma è comunque una soluzione drastica perché in tal caso si perde anche la possibilità di essere felici, di ridere, di amare. Purtroppo non ho avuto modo di affinare questa pratica in modo da isolare solo le sensazioni negative. Ma voglio ricordare, a me e a voi che state leggendo queste righe, che anche se tentiamo di evitarli, i problemi prima o poi vanno affrontati, o ne verremo sopraffatti.
Ultime briciole del mio repertorio, e giuro che non avrò più niente con cui annoiarvi per lungo tempo
Esoterismo, sovrannaturale.. alcuni ci credono solo finché non si pronuncia la parola magia. A quel punto subentra lo scetticismo. Questo è senza dubbio dovuto ai media, ai fantasy, ai film e ai libri. Ma non prendiamoci in giro: in qualsiasi modo noi lo chiamiamo, quello è e quello rimane.
(Era più una nota per me stesso che per voi altri xD)
La magia è utile se si è in maniche corte in giro di notte in pieno inverno e non si vuole sentire freddo; e si sta soffrendo da giorni e si vuole una tregua; o se si vuole aiutare una persona cara a trovale la giusta strada da intraprendere; o per tante altre cose. L'importante è non strafare, non tentare cose al di fuori del concepibile, non approfittarne e, soprattutto, credere e volere in ogni azione.
Attendo i vostri pareri e sono aperto ad ogni domanda. Un abbraccio dal novizio